EmmeBi review
 

 
Recensioni di dischi, libri, film, programmi tv di EmmeBi
 
 
   
 
Wednesday, September 18, 2002
 
NO VIEW PREVIEW
Di seguito una lista di 15 film della prossima stagione che “sulla carta” (considerando gli attori e i registi, sulla base di trailers visti, di recensioni oltreoceano che ritengo affidabili, per partecipazioni a festival, per mie fissazioni) non dovrebbero essere poi così male.

E’ un attimo poi che queste premesse vengano clamorosamente smentite dai fatti.. ma, come dire , mi è presa bene e li scrivo.
Non troverete film coreani o polacchi… al Cineforum ci sono già stato e mi è bastato, grazie.
Al cinema, possibilmente, voglio godere.
Per ora, senza un particolare ordine, ecco i primi cinque :

Minority Report : Sembra che Steven Spielberg si sia amaramente pentito di quel pasticciaccio mieloso e sconclusionato che era A.I. e con questo film sui pericoli del controllo poliziesco e sulla prevenzione indiscriminata, tratto dal racconto di Philip Dick, pare abbia riacquistato credibilità.
E’ vero.. c’è Tom Cruise, ma è anche vero che le mille diavolerie pop-futuristiche sono state ideate da Douglas Coupland.
Rischia di diventare il film più ‘politico‘ dell’anno , altro che il solito Ken Loach. Quando la fantascienza è ben scritta e diretta, non serve il cinema-verità.

Pinocchio : Non amo il Benigni regista – banale, retorico, piatto, scontato – ma , dopo aver visto il trailers che gira in rete (e che ricorda atmosfere alla Terry Gilliam e del regista di Moulin Rouge), forse mi dovrò ricredere.
Sembra inoltre che Cerami, sceneggiatore insieme a RB, abbia ripreso l’ambiguità originale di Collodi che era stava complemente dimenticata dai noti adattamenti televisivi e disneyiani. Aspettiamoci un Ottobre monopolizzato da Benigni (prime pagine, tv, crociate, saggi etc…).
E per criticare bisogna vedere.

The Truth about Charlie: Il regista è Jonathan Demme che da ”Philadelphia“(1993) non sia fa più vedere. Lo fa con il remake di ‘Sciarada’, un simil-hitchcook del 1963 con Audrey Herburn. Per me è un grande regista ed è uno dei pochi insieme a Lynch Wenders che curano appassionatamente le proprie colonne sonore.
Sul film si sa poco, ma io lo voto sulla fiducia. Andatevi intanto a rivedere quel capolavoro di cinema trasversale che è “Qualcosa di travolgente” o “Stop Making Sense” il film concerto meno banale della storia del cinema.

Hollywood Ending : Di solito Woody Allen non lo discuto. Sono un fan. Anche quest'anno comunque stessa storia. Esce il film in America e, tranne che a NY e in qualche altra city, non se lo fila nessuno. Poi va al festival europeo (stavolta è toccato a Cannes) ed è il solito trionfo.
Del resto era un copione già scritto e peraltro previsto dal film stesso. Hollywood Ending tratta infatti la storia di un ex regista di culto che grazie ad amicizie femminil riesce a strappare un contratto con un grosso produttore. Ma alcune disavventure (cecità reale e/o psicosomatica in cui i critici più illuminati ci vedranno infinite metafore sul cinema) lo portano alla produzione di un film senza capo né coda, ma che trionfa a Cannes.
Nella sua ironica autocritica è sempre un gran rufiano. Peccato però che continui a scrivere con la mano sinistra.

Angela Roberta Torre è una regista milanese, un po' antipatica, che si è innamorata della Sicilia. Fino ad ora l'ha rappresesntata in modo grottesco,caricaturale, scanzonato e pop. Tano da morire e Sud side story li ho trovati irritanti e noiosi.
Con questo film cambia completamente registro. Cupo ed essenziale, Angela è un noir passionale che parla di mafia. Il mio amico Lupo (si, Lupo di nome, è fiorentino, di origini nobili, e adesso vive a Roma, con questo nome, poverino...) cha va ai festival, me lo ha segnalato come il miglior film italiano dell'anno. C'è da crederci.

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